GetResponse vs ActiveCampaign: quale scegliere per la tua azienda?

Nonostante l’avvento di altre forme di pubblicità online, l’email marketing rimane comunque un pilastro fondamentale della promozione di un marchio e dei suoi prodotti. Anzi, al giorno d’oggi trae vantaggio dall’integrazione con altre metodologie e strumenti, come la gestione del funnel di vendita o una comunicazione più interattiva con il cliente, ad esempio attraverso l’utilizzo di sondaggi e webinar.

Per capire qual è il software più adatto per le tue esigenze e fare la scelta giusta sin dal principio, mettiamo quindi sul banco di prova due prodotti leader del mercato come GetResponse e Active Campaign.

Al termine della lettura di questo articolo, come azienda che desidera servire al meglio le reali esigenze di comunicazione e di marketing dei nostri clienti, il nostro obiettivo è che tu abbia a disposizione qualche strumento in più per scegliere consapevolmente quale di questi due strumenti è il più adatto alle esigenze, attuali e in prospettiva future, della tua attività.

Sommario

Uno sguardo alle principali differenze tra GetResponse e ActiveCampaign

Per farsi una rapida idea di ciò che distingue questi due software, prima di scendere nel dettaglio delle funzionalità che possono essere più utili nel tuo caso particolare, può essere il caso di dare uno sguardo alla tabella seguente.

In entrambi i casi, si tratta naturalmente di software per la gestione di email marketing e dell’invio di newsletter. Tuttavia, già a un primo sguardo alle caratteristiche, GetResponse risulta integrare meglio funzionalità importanti per una visione strategica di marketing più aggiornata e completa. Tuttavia ActiveCampaign è senz’altro uno strumento affidabile e professionale, che integra funzioni di automazione del marketing avanzate.

FunzionalitàGetResponseActiveCampaign
Gestione email marketing
Modelli di email
Marketing Automation
Segmentazione
Moduli di iscrizione
Autorisponditori
Funzionalità CRM
Webinar
Funnel di conversione
Creazione di landing page
Chat
Invio notifiche push
Invio SMSMax
Facebook Ads
Google Ads
Prova gratuita30 giorni14 giorni
Assistenza 24/7
Assistenza telefonica
Integrazioni (vedi elenco)

Come si vede, GetResponse offre funzionalità di gestione del funnel, notifiche push, webinar, sondaggi e annunci social di cui ActiveCampaign è privo.

ActiveCampaign invece attualmente consente di inviare SMS agli iscritti ai propri mailing e sfruttare diverse funzionalità di CRM che possono risultare interessanti per le piccole aziende che vogliono avvicinarsi a questo tipo di strumento.

Tariffe e piani di abbonamento di GetResponse e ActiveCampaign

Forse non è elegante parlare subito di prezzi; tuttavia, una volta note le caratteristiche generali di un prodotto, si tratta sicuramente del secondo punto più importante per orientare una scelta.

Sia GetResponse che ActiveCampaign basano il proprio listino sia sulle funzionalità incluse nel piano di abbonamento che sul numero di contatti. Un sistema che permette di graduare i costi per le attività in crescita.

GetResponse propone cinque piani di abbonamento, di cui 1 totalmente gratuito per sempre, il piano FREE FOREVER, 3 a prezzo fisso (riportato in €) – Basic, Plus, Professional – e uno, Max, personalizzato in base all’evoluzione dell’attività di marketing dell’azienda.

Confronta tutti i prezzi e piani di abbonamento di GetResponse >

Basandoci quindi su un numero di 1000 contatti, l’abbonamento Basic di GetResponse costa 16 € al mese e comprende tutte le funzioni di email marketing, più autorisponditori, landing page, funnel dei lead e annunci social. Per avere a disposizione anche webinar e funnel di vendita si deve passare al livello superiore, Plus, al costo di 54 € al mese.

Il listino dei piani di abbonamento di GetResponse per 1000 contatti è il seguente:

Il piano Free Forever di GetResponse permette di avere un sito web gratuito con un dominio personalizzato e larghezza di banda fino a 5 GB, una lista fino a 500 contatti verso cui inviare fino a 2.500 newsletter al mese, landing page e la possibilità di integrare i form di richiesta contatto negli asset digitali. L’abbonamento di base, invece, comprende tutte le funzionalità necessarie per le campagne di email marketing, autorisponditori, landing page e funnel dei lead illimitati, 1 funnel di vendita, Facebook Ads e la funzione che consente di integrare una chat nelle campagne.

La struttura del listino di ActiveCampaign è per molti aspetti analoga e questo facilita il confronto. Tre piani di abbonamento a prezzo fisso – Lite, Plus, Professional – più Enterprise, personalizzabile. Il piano Lite, per sempre per 1000 contatti, parte da 29 $ al mese, mentre quello immediatamente superiore, Plus, necessario ad esempio se si vogliono utilizzare le landing page, sale a 49 $ mensili.

Con l’abbonamento di base, la principale differenza rispetto a GetResponse è la mancanza delle funzionalità relative ai funnel, che ActiveCampaign non gestisce, e agli annunci di Facebook.

Come giudizio generale, a parità di numero di contatti l’offerta di GetResponse risulta più competitiva rispetto a quella di ActiveCampaign. Considerando 500 contatti, GetResponse offre il piano FREE FOREVER mentre ActiveCampaign richiede 9 $ al mese. Se non si è interessati all’invio di SMS o alle funzioni CRM, queste considerazioni potrebbero far pendere la bilancia dal lato di GetResponse. Si deve anche osservare che la prova gratuita di GetResponse è di 30 giorni, a fronte di 14 giorni per ActiveCampaign.

Creazione di landing page: GetResponse vs ActiveCampaign

Nell’email marketing, l’utilità delle landing page per convertire lead in clienti attraverso specifiche campagne è fondamentale. Come abbiamo visto nella tabella riepilogativa all’inizio, entrambi i prodotti offrono la possibilità di costruire le landing page delle nostre campagne di email marketing.

GetResponse mette a disposizione un ambiente in cui si possono costruire le pagine da zero, con la classica interfaccia drag-and-drop, ma anche scegliere in un’ampia gamma di oltre 180 diversi modelli già pronti, suddivisi per categoria, da modificare per ottenere velocemente le proprie varianti. Naturalmente in questo caso non è necessario conoscere o scrivere il codice di programmazione, che tuttavia gli utenti più esperti possono aggiungere usando HTML, CSS o Javascript.

Ecco un esempio semplice ma efficace, anche grazie alla possibilità di inserire elementi come un timer, di landing page realizzata – letteralmente – in un paio di minuti, a partire da un modello nell’interfaccia davvero intuitiva di GetResponse:

Le landing page possono essere personalizzate con l’inserimento diretto di propri loghi o immagini; GetResponse consente un’altra interessante possibilità creativa, ovvero quella di importare direttamente foto royalty-free da Shutterstock.

Alla fine, è sufficiente un clic per generare la versione ottimizzata per dispositivi mobili e lanciare la propria pagina.

L’ambiente di creazione di landing page di ActiveCampaign si rivela sinceramente un po’ meno intuitivo alla prova pratica.

Questo sia perché l’interfaccia è un po’ affollata di icone non sempre molto intuitive, sia perché essendo la filosofia generale del software strutturata sulle funzioni di un CRM, si può faticare a individuare direttamente il modulo che si sta cercando, accessibile non in modo chiaro e diretto, ma solo cliccando sull’icona “Sito”. È una caratteristica che può disorientare l’utente e che si riscontra anche per altre funzionalità, come vedremo anche più avanti.

Si tratta comunque di uno strumento completo in cui l’utente ha la possibilità di scegliere tra numerosi modelli da personalizzare, caricare le proprie immagini e selezionare la versione mobile o desktop della pagina.

La deliverability: un punto da non sottovalutare

Uno dei motivi per usare uno strumento di email marketing professionale per raggiungere i propri clienti è semplicemente quello di riuscire a raggiungere effettivamente la casella di posta dei contatti senza finire nello spam o, peggio ancora, con il rischio di danneggiare la propria reputazione come mittenti.

GetResponse dichiara di avere un tasso complessivo di recapitabilità dei propri clienti del 99%. Dato che la deliverability è in primo luogo una questione di reputazione, è positivo che un software di questo tipo sottolinei l’attenzione per questo aspetto come uno dei propri punti a favore.

D’altra parte, qualunque software di email marketing professionale, come anche ActiveCampaign, non può fare a meno di tenere presente l’importanza di riuscire a consegnare i messaggi dei propri utenti.

Alla fine, è bene ricordare che il tasso di recapitabilità delle email dipende sì dal software che usiamo e dalle sue politiche anti SPAM, ma è strettamente legato anche ai nostri contenuti, ovvero alla capacità di proporre alla nostra audience informazioni interessanti e ben strutturate.

Lavorare con i funnel: GetResponse vs ActiveCampaign

Un funnel di vendita è un elemento essenziale dell’email marketing. Si tratta in sostanza di un percorso attraverso il quale gli utenti vengono indirizzati sulla base dei loro interessi e delle loro azioni sul tuo sito o app.

Un funnel di vendita è uno strumento classico e semplice da usare. GetResponse offre un ambiente in cui l’utente può creare facilmente funnel specifici per creare nuove mailing list, spingere i clienti a iscriversi a un webinar e ottenere conversioni vendendo determinati prodotti. Il tutto sfruttando una vasta gamma di modelli già implementati che l’utente può selezionare all’interno della piattaforma.

Qui sotto vediamo ad esempio la struttura di un funnel creato in GetResponse con l’obiettivo di ampliare i propri contatti di email marketing.

Un funnel di vendita, invece, può ad esempio inviare automaticamente promemoria ai clienti che abbandonano il carrello sul tuo sito e-commerce, suggerire prodotti correlati post vendita, convertire in vendite le inserzioni su Facebook, ecc.

ActiveCampaing, pur integrando funzioni CRM, non offre questa funzionalità ai propri utenti. Se è pur vero che esistono anche altri approcci, storicamente successivi e più complessi, alla gestione del ciclo di vita del cliente, i funnel rappresentano pur sempre un modello snello ed efficace per l’ottimizzazione di obiettivi importanti, in particolare per le piccole e medie aziende commerciali.

Creare webinar online

Se tra le aziende che operano in contesti tecnici e nell’ambito della formazione i webinar sono uno strumento ormai affermato da anni, la situazione di emergenza venutasi a creare negli ultimi anni ne ha fatto crescere la popolarità in maniera esponenziale, anche in situazioni abbastanza diverse da quelle tradizionali e in qualche misura inaspettate.

I webinar si sono imposti come strumento fondamentale per comunicare e rimanere in contatto con le proprie audience sia interne che esterne, in moltissimi contesti di applicazione: dalla scuola allo spettacolo, dalla presentazione di prodotti e servizi alla formazione aziendale a vari livelli.

Naturalmente esistono numerosi software che permettono di gestire con relativa facilità la creazione e lo svolgimento di questo tipo di eventi virtuali. Tuttavia numerose aziende, anche grazie alle particolari circostanze causate dalla pandemia, hanno scoperto il circuito virtuoso di potenzialità che è possibile innescare sfruttando i webinar per coinvolgere maggiormente lead, contatti, clienti e utenti, con conseguente vantaggio del numero delle conversioni effettive.

Infatti, per fare qualche esempio, i webinar possono essere usati per promuovere al loro interno nuovi prodotti e offerte speciali, per raccogliere dati di contatto che in seguito potranno essere usati per il retargeting, o anche per fatturare direttamente, addebitando un costo di iscrizione per corsi di formazione/qualificazione o conferenze. 

È quindi interessante che GetResponse offra al suo interno la possibilità di creare e lanciare direttamente webinar in base ai propri elenchi di contatti. Bastano pochi passaggi per coinvolgere gli utenti potenzialmente interessati, anche grazie ai modelli disponibili.

Per ogni webinar è possibile impostare un URL personalizzato, un modulo di iscrizione per la partecipazione nonché un sondaggio integrato. L’iscrizione al webinar può prevedere anche un costo, gestito direttamente con le piattaforme di pagamento integrate. I dati raccolti vengono automaticamente inseriti in GetResponse. Ecco un esempio di una schermata della creazione di un webinar in GetResponse:

creare webinar con GetResponse

Lo strumento dei webinar di GetResponse comprende tutte le funzionalità tipiche che ci aspettiamo in questo tipo di ambiente, tra cui condivisione dello schermo, chat room interattiva, presenza di più oratori, registrazione, moderazione della chat, ecc.

Al momento ActiveCampaign non possiede uno strumento per la gestione e lo svolgimento di webinar. Se si sceglie questo software e in seguito si vogliono gestire webinar, attualmente è necessario ricorrere a una delle integrazioni di terze parti disponibili.

Creazione di autorisponditori

Gli autorisponditori, o autoresponder, in pratica sono messaggi che reagiscono automaticamente, sulla base di tempi o eventi, a determinate situazioni in cui si viene a trovare il cliente. È facile capire come possano essere molto utili per automatizzare una parte della comunicazione, aiutandoci a mantenere l’engagement e a coltivare i contatti risparmiando moltissimo tempo, a vantaggio della produttività della nostra strategia.

autorisponditori e email transazionali getresponse

Altra caratteristica utile degli autoresponder è che consentono di tracciare i clic ricevuti sui link contenuti nel messaggio, sia direttamente che attraverso l’integrazione esterna con Google Analytics, per valutare i risultati ottenuti.

Parlando di ActiveCampaign, anche qui troviamo una funzione di creazione degli autoresponder, che però non è disponibile a sé stante, ma può essere attivata nell’ambito della creazione di una campagna o dell’automazione di una sequenza di vendita. Nell’esempio qui sotto vediamo la schermata iniziale del primo dei due casi, ovvero la creazione di un autoresponder per una campagna automatizzata rivolta ai nuovi iscritti.

Inviare SMS per le campagne di marketing

Gli SMS rappresentano in alcuni casi un mezzo più personale e veloce per raggiungere un utente rispetto alle tradizionali email. Per questo motivo ActiveCampaign offre una possibilità interessante: si tratta in pratica di un “autoresponder SMS”, ovvero della possibilità di contattare gli utenti via SMS nell’ambito delle campagne o della automazioni di marketing.

In ActiveCampaign, tale opzione è disponibile a partire dal piano di abbonamento Plus (non quindi nel piano Basic), che include 25 crediti SMS mensili. Per necessità superiori, è possibile acquistare pacchetti di crediti extra di varie dimensioni. L’invio di ciascun messaggio a un numero di telefono italiano richiede 11 crediti, un valore che varia a seconda del Paese.

Qui sotto si può vedere l’esempio di un’automazione di marketing che invia SMS agli iscritti a scadenze temporali predefinite in occasione di una svendita del Black Friday.

GetResponse al momento offre questa possibilità solo nel piano MAX. Se si ha l’esigenza primaria di usare gli SMS in una campagna o in un flusso di vendita, questo attualmente può essere un motivo per orientare la propria scelta tra questi due software verso ActiveCampaign.

Usare le notifiche push sul sito

Nel mondo in costante evoluzione del digital marketing, le notifiche push rappresentano comunque in molti casi un’alternativa più moderna, ma altrettanto personalizzata e in realtà anche più flessibile, all’uso degli SMS. 

I vantaggi delle notifiche push sono legati soprattutto a un contesto informativo maggiore e più direttamente accessibile in merito alle intenzioni e agli interessi degli utenti, nel momento esatto in cui stanno navigando sul tuo sito o vedendo una tua pubblicità sui social. Inoltre offrono il vantaggio di un’estrema personalizzabilità dei messaggi.

Le notifiche push si dimostrano particolarmente utili per le campagne di retargeting, ad esempio per riportare su siti di vendita utenti che abbandonano il carrello con dentro uno o più prodotti, che hanno cliccato su un modulo di iscrizione senza inviarlo o visitato una landing page senza seguire la CTA. Sono quindi una grande opportunità per aumentare i tuoi tassi di conversione, oltre a essere facilmente tracciabili per ottimizzare le tue strategie in base ai dati della loro performance.

usare notifiche push dal sito web

Con GetResponse è possibile creare facilmente notifiche push illimitate, per effettuare una campagna di retargeting mirato ad esempio per mezzo di inserzioni su Facebook. 

ActiveCampaign non offre attualmente questa possibilità, pur prevedendo alcune integrazioni per la gestione di campagne display.

Gestione di inserzioni su Facebook e Google

Così come i motori di ricerca prima, e i social network poi, hanno portato un incredibile cambiamento nella nostra vita quotidiana, nel mondo della pubblicità e del marketing gli annunci targhettizzati che passano attraverso i canali di Google e dei principali social hanno determinato una rapida ed enorme rivoluzione. Pur non avendo completamente escluso i media pubblicitari tradizionali, hanno di fatto prodotto un notevole spostamento di attenzione (e di budget) in direzione del pubblicità digitale. E la cosa non deve stupire perché, almeno ad oggi, non esistono altri mezzi in grado di garantire tassi di conversione altrettanto alti, grazie alla possibilità di sfruttare sia la conoscenza del contesto e degli interessi degli utenti sia la tempestività dell’esposizione.

GetResponse è molto attento a questo aspetto e mette perciò a disposizione funzionalità integrate per creare e gestire annunci su Facebook e su Google Ads, come pure su altre piattaforme social come Instagram, Twitter, Pinterest e Linkedin.

La suite per le inserzioni a pagamento di GetResponse è fortemente orientata a semplificare il lavoro delle piccole aziende che desiderano realizzare campagne social efficaci in poco tempo e in-house. Basta scegliere le categorie che compongono il target, ad esempio i visitatori del sito, e quindi sfruttare le potenzialità dell’editor drag-and-drop, intuitivo come sempre, per creare annunci Facebook di aspetto decisamente professionale e accattivante, come gli esempi di annunci che vediamo qui sotto.

A questo punto non resta che lanciare la campagna su Facebook e anche questo può essere fatto direttamente all’interno di GetResponse.

Un analogo strumento, per ora in versione Beta, permette di gestire annunci Google direttamente dalla dashboard di GetResponse, inserendo il tuo account Google Ads, il contenuto dell’annuncio da pubblicare, il target di audience e infine il budget della campagna.

ActiveCampaign sotto questo aspetto appare più limitato. Infatti, non include strumenti che consentano di creare, gestire e lanciare direttamente campagne pubblicitarie Facebook, Google Ads o su altre piattaforme social. L’utente ha soltanto la possibilità di sincronizzare il proprio account Facebook Ads e aggiungere o rimuovere contatti dalle custom audience di Facebook.

Conclusioni

Qual è dunque la scelta giusta per la tua azienda tra GetResponse e ActiveCampaign?

La risposta, come abbiamo cercato di evidenziare in alcuni aspetti di questo confronto, non è mai semplice e dipende essenzialmente dagli obiettivi che ti poni. 

In generale, anche se è possibile correggere in seguito una scelta iniziale non ottimale, ad esempio ricorrendo a integrazioni successive con altri pacchetti, ciò comporta sempre costi aggiuntivi e qualche difficoltà tecnica in più rispetto a una scelta più oculata. D’altra parte, un prodotto eccessivamente complesso rischia di aumentare i costi fissi e ostacolare l’effettiva adozione e di conseguenza l’efficacia del tuo investimento.

GetResponse è essenzialmente un avanzato software di email marketing con utili funzionalità integrate di gestione dei contatti e dei funnel, nonché di automazione del marketing. Dimostra di avere un occhio di riguardo per quanto consente di monetizzare più rapidamente le proprie strategie di conversione, come il lancio immediato di campagne di annunci social o l’uso di strumenti con un buon trend di crescita come webinar e sondaggi. Tutto questo si riflette in un’interfaccia molto pulita e piacevole da usare anche per utenti privi di un’approfondita preparazione di marketing. 

ActiveCampaign è un buon software di email marketing con funzionalità CRM più ampie e strutturate, che le aziende interessate possono sfruttare in modo proficuo. La sua interfaccia complessiva, anche a causa di questo approccio complessivo, risulta certamente un po’ più pesante e meno immediata.

Consigliamo quindi di dedicare il tempo necessario allo studio delle funzioni che ritieni più utili per la tua azienda, sfruttando le possibilità offerte dalla prova gratuita dei prodotti e facendo naturalmente entrare nel tuo calcolo anche il diverso costo dei listini degli abbonamenti.

Disclaimer: questo confronto è stato condotto su ActiveCampaign nel marzo 2022. Facciamo del nostro meglio per mantenerlo il più accurato possibile e lo controlliamo regolarmente. Tuttavia, se desideri conoscere l’offerta dei nostri concorrenti, è consigliabile verificarla direttamente sul loro sito ufficiale o contattare un loro rappresentante.

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Michele MagnaniMichele Magnani

Sono nato nella nebbia pavese, e la luce blu del PC è il mio faro. Amo il lavoro che faccio perché mi permette di rendere servizio alle persone: mettere in luce un progetto e fare in modo che diventi accessibile al gran pubblico. Il mio punto di forza sono i numeri e le statistiche, ma la mia motivazione nasce sempre dai rapporti umani, veri, tra le persone.

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