Nel mondo del no-profit, ogni euro investito deve generare il massimo impatto. Comunicare bene è tanto importante quanto agire bene. Ogni progetto, ogni raccolta fondi, ogni iniziativa sociale ha bisogno di essere raccontata, promossa e condivisa per generare impatto reale.
Ma quali sono oggi le strategie di marketing più efficaci per un’organizzazione che opera nel Terzo Settore?
Dalla gestione e l’ottimizzazione SEO dei contenuti sul sito web alla presenza sui social media, dagli eventi online e offline, dal content marketing fino alle media partnership: esistono molti strumenti a disposizione delle no-profit per farsi conoscere, costruire fiducia e raccogliere fondi in modo sostenibile.
Tra tutti questi strumenti, ce n’è uno che si distingue per efficacia, accessibilità e controllo diretto sul messaggio: l’email marketing. Seppur sottovalutato, questo canale permette di instaurare relazioni profonde e durature con sostenitori, volontari e donatori. È il mezzo più diretto, che non dipende dagli algoritmi e con il miglior ritorno sull’investimento tra tutti i canali digitali.
Questo articolo è pensato per offrire una visione completa dei principali canali di marketing per il no-profit, con un focus speciale sull’email marketing. Uno dei modi migliori per mantenere un rapporto con i tuoi donatori, come vedremo, è proprio quello di creare una newsletter per le organizzazioni no-profit. Vedremo quindi come costruire una strategia efficace di email marketing per la tua società no-profit e come integrarla con gli altri canali di marketing per costruire un sistema di comunicazione che funziona davvero… anche con budget ridotti.
Perché l’Email Marketing è fondamentale per le organizzazioni No-Profit
Molte organizzazioni italiane non sfruttano appieno uno degli strumenti più potenti e accessibili a loro disposizione: l’email marketing. Secondo il Report “Terzo Settore & Digitale 2024”, solo il 43,6% degli enti si dichiara competente in materia, mentre il 50% non lo utilizza affatto. Eppure, l’email è il canale con il più alto tasso di conversione e un controllo completo sull’audience.
Molti enti tendono ancora a preferire i social media per la loro immediatezza. Tuttavia, l’email marketing offre vantaggi unici:
- controllo totale del canale – niente algoritmi, niente limiti di reach;
- costi prevedibili – si può iniziare con budget molto contenuti (scopri i costi reali dell’email marketing);
- relazione diretta – comunicazione personalizzata, duratura e misurabile.
Le liste email sono un asset proprietario: i tuoi contatti non dipendono da piattaforme esterne e rappresentano la base per costruire fiducia e raccogliere fondi.
Come costruire una lista di contatti per la tua No-Profit
La costruzione di una lista di contatti solida è il primo passo per qualsiasi strategia di email marketing efficace. Per un’organizzazione no-profit, raccogliere contatti in modo etico e trasparente non è solo una buona pratica: è una forma di rispetto verso la comunità che si vuole coinvolgere.
Il punto di partenza è il sito web, che rappresenta la porta d’ingresso digitale per chiunque voglia conoscere meglio l’organizzazione. Integrare moduli di iscrizione in pagine ad alta visibilità – come la homepage o gli articoli di blog a maggiore traffico – consente di intercettare utenti già interessati alla causa.
Anche gli eventi, sia online che in presenza, offrono un’occasione preziosa per raccogliere contatti qualificati. Richiedere una registrazione preventiva a un webinar, a una conferenza o a una raccolta fondi permette di iniziare una relazione che può essere coltivata nel tempo. Per incentivare le iscrizioni, è possibile offrire contenuti di valore in cambio dell’indirizzo email: un ebook, un badge digitale o l’accesso esclusivo a materiali informativi rappresentano lead magnet efficaci per attrarre chi condivide i valori dell’ente.
Una volta raccolti i contatti, diventa fondamentale ottimizzare ogni punto di accesso per facilitare l’interazione:
- i pop-up possono essere attivati in momenti strategici – ad esempio durante la lettura di un progetto solidale o all’uscita da una pagina – per stimolare l’iscrizione;
- le barre promozionali, invece, si rivelano ideali nei periodi chiave come la dichiarazione dei redditi, quando si promuove il 5×1000;
- le landing page dedicate, infine, rappresentano l’approccio più mirato, perché ogni pagina ha un obiettivo chiaro, un messaggio coerente e una call-to-action specifica – ecco come creare una Landing Page (anche gratis e in pochi minuti).
Con piattaforme come GetResponse, tutte queste attività possono essere gestite anche da chi non ha competenze tecniche, grazie a editor intuitivi e template pronti all’uso o con facilità, anche senza competenze tecniche.

Creare una email per la tua No-Profit: dal Benvenuto alla Donazione
Una volta costruita la lista di contatti, è il momento di iniziare a comunicare in modo efficace. Esistono diverse tipologie di email che una no-profit può utilizzare per informare, coinvolgere e ispirare la propria community.
Le newsletter, ad esempio, sono perfette per mantenere viva la relazione con i sostenitori, aggiornandoli su progetti in corso, risultati ottenuti o nuovi obiettivi da raggiungere. Ancora meglio se segmentate per tipologia di pubblico, così da rendere ogni messaggio più rilevante e personalizzato. Le newsletter permettono anche di interagire con i tuoi donatori: puoi infatti creare dei sondaggi per raccogliere feedback e suggerimenti.
Accanto alle newsletter, le DEM (Direct Email Marketing) vengono utilizzate per promuovere iniziative specifiche: eventi, raccolte fondi, campagne stagionali o progetti urgenti. Si tratta di invii più “commerciali”, che puntano a ottenere una risposta immediata dal lettore.
Di seguito un semplice quanto efficace esempio di DEM della Croce Rossa Americana, in cui si richiede ai potenziali donatori di fare una donazione per aiutare una famiglia in difficoltà. Dal contenuto dell’email si capisce che la Croce Rossa ha già sollecitato donazioni per la sua iniziativa Giving Day in passato. In questa ultima campagna, l’organizzazione no-profit si è posta l’ambizioso obiettivo di aiutare 20.000 famiglie bisognose.
Il fattore principale che rende efficace questa email è il modo in cui la Croce Rossa fornisce i numeri necessari per aiutare la sua causa. Ad esempio, si dice che “88,50 dollari possono fornire a una famiglia un giorno di cibo e coperte” La suddivisione dei numeri in questo modo indica ai potenziali donatori dove andranno a finire i loro soldi e fornisce un’idea di quanto possono donare.

Fondamentali sono anche le email di automation, che accompagnano il ciclo di vita del contatto in modo naturale e personalizzato. Dal messaggio di benvenuto, che introduce l’utente alla missione dell’ente, fino al ringraziamento post-donazione o al follow-up dopo un evento, ogni email deve trasmettere attenzione e cura.
Tutte queste comunicazioni possono essere organizzate all’interno di un funnel di fundraising via email, che si può riassumere in questi 5 punti:
- Consapevolezza: raccogli contatti interessati (social, form, eventi).
- Interesse: invia contenuti informativi su missione e progetti.
- Coinvolgimento: invita a eventi, promozioni, attività.
- Donazione: call-to-action chiara, landing efficace, ringraziamento.
- Fidelizzazione: aggiornamenti, impatto, testimonianze.

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Segmentazione e Automazione per aumentare il coinvolgimento dei donatori
Uno degli aspetti che rende l’email marketing così efficace per le organizzazioni no-profit è la possibilità di comunicare in modo mirato. Ogni contatto è diverso, ha interessi, motivazioni e comportamenti unici.
Per questo, la segmentazione del pubblico è una strategia imprescindibile. Suddividere il database in gruppi omogenei consente di inviare messaggi rilevanti, aumentando sensibilmente le probabilità di coinvolgimento e conversione. Questi i segmenti chiave per le ne-profit:
- nuovi iscritti alla newsletter;
- donatori occasionali;
- donatori ricorrenti;
- volontari;
- persone interessate a specifici progetti o ambiti tematici.
Una volta identificati questi segmenti, è possibile attivare automazioni efficaci, che seguano il contatto lungo il suo percorso.
- le welcome series, ad esempio, accolgono i nuovi iscritti con una sequenza di email che introduce la missione, i valori e le attività dell’ente;
- ogni donazione, anche la più piccola, dovrebbe sempre essere seguita da un messaggio di ringraziamento personalizzato, che esprima gratitudine e rinforzi il legame;
- dopo eventi o campagne, una serie di follow-up può aggiornare sul risultato ottenuto e proporre nuovi modi per contribuire;
- invii periodici con contenuti mirati – come storie di beneficiari, risultati raggiunti o nuove campagne – mantengono viva la relazione e rafforzano il senso di appartenenza.
Con la marketing automation di GetResponse, segmentazione e automazioni possono essere impostate con facilità, monitorando in tempo reale le performance e ottimizzando le comunicazioni in base ai dati.

I KPI di marketing per le No-Profit
Quando si valutano le performance di una campagna di email marketing, l’attenzione tende spesso a concentrarsi sui numeri più immediati: il tasso di apertura e quello di clic. Questi indicatori sono utili per capire se il messaggio ha suscitato interesse, tuttavia non raccontano l’intera storia.
Il vero termometro dell’efficacia di una campagna di marketing è un altro: le conversioni, vale a dire quante persone hanno compiuto l’azione che l’organizzazione si era prefissata.
Stando ai dati di GetResponse, il settore no-profit italiano registra tassi di clic e conversione leggermente inferiori rispetto alla media globale, ma nettamente superiori a quelle della media italiana di tutti i settori.
KPI | Italia 🇮🇹 | Media globale 🌍 |
Tasso di apertura | 51,98% | 54,54% |
Tasso di clic | 4,66% | 6,70% |
Tasso di clic/aperture | 8,96% | 12,29% |
Tasso di disiscrizione | 0,17% | 0,11% |
Tasso di spam | 0,01% | 0,01% |
Tasso di rimbalzo | 2,85% | 2,31% |
Tale dato conferma quanto, anche con risorse contenute, una comunicazione ben strutturata e autentica possa fare la differenza, soprattutto quando si lavora con persone motivate da valori, più che da prodotti.
Marketing per il No-Profit… oltre l’email
Se è vero che l’email marketing rappresenta oggi la leva più potente per costruire e consolidare relazioni durature con sostenitori e donatori, è altrettanto vero che il suo potenziale cresce esponenzialmente quando viene integrato in una strategia di marketing più ampia, che potremmo definire come omnicanale.
Content Marketing: raccontare per coinvolgere
Raccontare storie autentiche è uno degli strumenti più potenti a disposizione delle organizzazioni operanti nel Terzo Settore. Il content marketing permette di costruire fiducia, ispirare empatia e posizionare l’ente come punto di riferimento nella sua causa sociale.
Blog, articoli, reportage fotografici o video interviste sono occasioni per far emergere l’impatto concreto delle attività sul territorio o nella vita dei beneficiari.
I contenuti non vivono da soli: per essere efficaci, devono essere distribuiti con costanza, ed è proprio qui che l’email marketing entra in gioco come amplificatore naturale. Una newsletter che integra storytelling e aggiornamenti diventa lo strumento perfetto per mantenere viva la connessione con chi ha già mostrato interesse per la missione dell’organizzazione.
Social Media Marketing: attirare nuovi donatori
I social network rappresentano una grande opportunità per le no-profit che vogliono intercettare nuove persone o stimolare la partecipazione a un evento.
Facebook e Instagram restano piattaforme centrali per il racconto visivo delle attività, mentre LinkedIn si presta bene per coinvolgere professionisti e potenziali partner. TikTok, invece, sta emergendo come canale efficace per sensibilizzare il pubblico più giovane su temi sociali.
Tuttavia, la portata organica è sempre più limitata, ed è per questo che i social dovrebbero essere considerati un punto d’ingresso nel funnel: ideali per attirare nuovi contatti, che poi vanno coltivati con una strategia di email marketing ben strutturata.
Eventi offline e online: il valore del contatto diretto
Gli eventi – siano essi in presenza o digitali – restano momenti chiave per il coinvolgimento emotivo. Un evento ben organizzato offre l’occasione per far conoscere l’organizzazione da vicino, condividere risultati, raccogliere fondi o semplicemente costruire comunità.
I webinar, ad esempio, sono perfetti per raccontare la genesi di un progetto, coinvolgere testimonial o spiegare il funzionamento di una campagna.
Al termine di ogni evento, diventa fondamentale avere una strategia di follow-up via email: inviare materiali, ringraziare i partecipanti, proporre un invito all’azione coerente. Solo così il valore relazionale di un evento si trasforma in continuità.
Campagne di fundraising tematiche: mobilitare al momento giusto
Le campagne di raccolta fondi più efficaci sono quelle che riescono a concentrarsi su un obiettivo chiaro, in un tempo definito e con un messaggio coerente. Momenti come il Natale, il 5×1000 o le emergenze umanitarie sono finestre strategiche in cui è possibile mobilitare la community.
L’integrazione tra email, contenuti web, social media e (se il budget lo consente) attività di advertising consente di dare forza alla campagna e aumentare le conversioni. Ogni campagna dovrebbe avere una landing page dedicata e un percorso strutturato che accompagni l’utente dalla scoperta alla donazione, passando attraverso l’email marketing.
Advertising: uno strumento da usare con Intelligenza
Sebbene molte no-profit abbiano budget limitati, l’advertising può essere usato in modo mirato per amplificare le attività strategiche. Google Ads, ad esempio, mette a disposizione delle ONG il programma Google Grants, che offre un credito gratuito per promuovere la propria missione. Anche Facebook e Instagram Ads possono aiutare a raggiungere nuovi pubblici o fare remarketing su chi ha già visitato il sito.
L’advertising non deve sostituire i canali organici, ma può potenziarli, soprattutto se utilizzato per portare traffico verso form di iscrizione e landing page legate a campagne email.
Per concludere: il partner ideale per il Marketing No-Profit
L’email marketing è accessibile, misurabile e adatto a ogni ente. Non servono tecnicismi o grandi spese per iniziare. Oggi, ogni organizzazione no-profit, anche con risorse limitate, può implementare una comunicazione professionale, automatizzata e misurabile. Da integrare con tutti gli altri canali di marketing. La chiave è affidarsi agli strumenti giusti.
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Con GetResponse non hai bisogno di competenze tecniche avanzate: l’interfaccia è progettata per essere intuitiva anche per chi è alle prime armi. Puoi creare email, automazioni, landing page, form, popup e webinar da un unico pannello di controllo.

2. Automazioni pronte per il fundraising
Dal messaggio di benvenuto all’email post-donazione, GetResponse ti consente di automatizzare ogni step del funnel. Grazie alle automazioni visive e ai modelli preconfigurati, costruire relazioni personalizzate diventa semplice ed efficace.
3. Segmentazione potente e gestione intelligente dei contatti
Puoi suddividere il tuo pubblico in base a comportamento, interessi, cronologia donazioni o partecipazione a eventi. Questo ti consente di inviare comunicazioni mirate, aumentando l’engagement e il tasso di conversione.
4. AI integrata per contenuti più coinvolgenti
Scrivere oggetti email o contenuti efficaci può essere una sfida. Con l’intelligenza artificiale integrata, puoi generare testi ottimizzati in pochi clic, anche senza essere un copywriter esperto.
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