Prefazione
In un panorama digitale in costante evoluzione, dove ogni interazione è filtrata da piattaforme che decidono cosa mostrare e cosa no, il controllo diventa una priorità strategica.
Negli ultimi anni, molte PMI, creator e brand italiani hanno affidato la propria visibilità ai social media, inseguendo follower, like e reach.
Tuttavia, emerge oggi una verità cruciale: visibilità non significa proprietà.
Se non hai il controllo sulla tua audience, non hai il controllo sul tuo business.
In un panorama dominato dalla sovraesposizione mediatica, la fruizione dei contenuti sui social è diventata sempre più veloce, superficiale e disattenta. Lo evidenzia con lucidità Andrea Girolami, autore della newsletter Scrolling Infinito:
“La verità è che nessuno, neanche nostra mamma o i nostri fidanzati, leggono o guardano tutto quello che produciamo e, anche chi lo fa, lo fa con la massima disattenzione immaginabile.”
Una riflessione che invita a rivalutare il valore dei canali proprietari, come l’email marketing, dove l’attenzione dell’utente può essere conquistata in modo più diretto, personale e misurabile.
Il paradosso della Creator Economy
La Creator Economy ha rivoluzionato il modo in cui le persone monetizzano la propria creatività online. Oggi, non servono più media tradizionali o intermediari: chiunque può costruire un pubblico, vendere prodotti digitali e creare un personal brand di successo.
Secondo la mappatura del settore condotta da SignalFire, si contano oltre 50 milioni di creator nel mondo, di cui almeno 2 milioni lavorano a tempo pieno. Il settore ha superato i 100 miliardi di dollari e continua a crescere.
Ma dietro i numeri, si cela una sfida sostanziale: la dipendenza da piattaforme e algoritmi. Nessun creator e brand possiede davvero il proprio pubblico e basta un cambio di algoritmo o una policy arbitraria per mettere a rischio un’intera attività.
Quanto vale in Italia
In Italia, il rapporto I-Com 2024 mostra un panorama in fermento:
- 82 influencer ogni 100.000 abitanti, per un totale di 37.700 content creator
- L’Italia è al terzo posto in Europa, dietro solo a Spagna e Regno Unito
- Il settore vale 4,06 miliardi di euro, con:
- Instagram a 3,3 miliardi
- TikTok a 446 milioni
- YouTube a 279 milioni
Curiosamente, i creator con 10.000-49.000 follower generano il 34% dei guadagni, mentre quelli con oltre 1 milione ne raccolgono il 23%. Il volume, quindi, non è sempre sinonimo di valore.
Eppure, proprio questi numeri confermano il rischio implicito: tutto si regge su piattaforme non controllate. Questo vale per i creator, ma ancor di più per le PMI italiane, artigiani digitali, studi professionali e piccoli e-commerce. Inseguono visibilità, ma la costruiscono su un terreno instabile.
Quando le regole cambiano (e non sei tu a scriverle)
Oggi molti brand si ritrovano intrappolati nel ciclo imposto dagli algoritmi delle piattaforme social: costruisci un pubblico, alimenti l’engagement, speri nella visibilità. Ma tutto questo è valido solo finché le regole non cambiano. E succede spesso.
Un aggiornamento dell’algoritmo, una nuova policy, un blocco improvviso: bastano poche righe di codice per oscurare i tuoi contenuti, disattivare il tuo account o mandare in stallo le tue campagne. Nessun avviso. Nessun appello. Nessun controllo.
È la natura dei canali in affitto: non ti appartengono e quando le regole cambiano, sei l’ultimo a saperlo.
Ecco alcuni esempi concreti:
- Facebook, 2020: vieta la vendita di mascherine — migliaia di e-commerce bloccati
- Instagram: disabilita account per ‘comportamento non autentico’, senza processo di ripristino
- TikTok, 2025: sospensioni di massa per ‘violazioni generiche’
- YouTube: demonetizzazioni arbitrarie tra 2017 e 2021
- LinkedIn: ban per uso di strumenti di automazione
- Twitter/X: rimozioni improvvise di verifica e account
Nel frattempo, i costi pubblicitari salgono, la reach organica cala e ogni nuova feature sembra progettata più per limitarti che per aiutarti a crescere.
Dipendere da piattaforme che non controlli significa esporre il tuo business a un rischio operativo continuo.
La soluzione? Investire in asset proprietari. L’email marketing è uno di questi: nessun algoritmo da aggirare, nessun intermediario. Solo il tuo contenuto, il tuo pubblico, il tuo controllo.
Social Media (Canali in affitto) | Email Marketing (Canali proprietari) |
---|---|
🎯 Algoritmo decide la reach | ✉️ Accesso garantito alla casella dell’utente |
🚨 Rischio sospensione o ban | 🔒 Database di contatti sicuro e interno |
💸 Costi pubblicitari in aumento | 💰 Costo fisso e scalabile nel tempo |
⏳ Dipendenza da policy esterne | 🛠️ Strategie gestibili in autonomia |
📉 Impatto immediato in caso di blocchi | 📈 Asset che cresce nel tempo |
“Ogni like è un affitto. Ogni iscritto è un asset.”
→ Costruisci la tua lista, non solo la tua audience.
La direzione è chiara: i dati lo confermano
Per misurare il cambiamento in atto, GetResponse ha commissionato un’indagine a 500 marketer statunitensi nel 2025, tra cui CMO, Head of Growth, direttori marketing e imprenditori.
Obiettivo: capire come si stanno riposizionando i budget e le priorità operative in un contesto di crescente incertezza.
I risultati parlano chiaro:
- 27% ha già iniziato a spostarsi dai social media verso canali proprietari
- 33% sta valutando lo stesso passaggio
- 49% indica l’email marketing come priorità assoluta
Il messaggio è evidente: non si tratta di abbandonare i social, ma di riequilibrare gli investimenti.
Le aziende più agili stanno passando da un ecosistema basato sull’attenzione volubile a uno fondato su relazioni stabili e proprietà del canale.
La fiducia nelle piattaforme? Sempre più fragile:
- 40% dei marketer non crede più nella stabilità di Meta, TikTok o X
- 25% ha ridotto l’uso dei social a causa delle incertezze sul ban di TikTok
Il rischio non è più una variabile esterna: è sistemico. Costruire su canali che non controlli significa accettare di poter perdere tutto, da un giorno all’altro. E i brand più attenti stanno già correggendo la rotta.
💡 Verifica il tuo livello di controllo
Se domani il tuo canale principale andasse offline, il tuo business continuerebbe a funzionare?
· Elenca i 3 canali che generano più entrate.
· Per ciascuno chiediti:
- Possiedi i dati dei contatti/clienti?
- Puoi comunicare con loro senza dipendere da una piattaforma terza?
⚠️ Segnali che non hai il controllo (sui canali in affitto)
Se ti riconosci in 3 o più di questi segnali, è tempo di diversificare:
✅ Le vendite subiscono un rallentamento ogni volta che diminuisce la portata organica.
✅ Lanci aggiornamenti e novità prima sui social che attraverso l’email.
✅ Non conosci per nome i tuoi primi 100 clienti, ma conosci i loro handle sui social.
✅ Non hai accesso diretto ai dati dei tuoi pubblici.
✅ Affidi a piattaforme esterne la gestione completa del customer journey.
✅ Non hai un piano chiaro su cosa fare se il tuo canale principale diventasse inaccessibile.
L’email marketing è il tuo piano B… che dovresti trattare come piano A
Quando tutto il resto si blocca — reach organica, algoritmi, pubblicità — l’email continua a funzionare. È il tuo canale diretto, immune da cambi di policy o interruzioni esterne.
I brand più efficaci usano i social per espandere la visibilità, ma costruiscono valore con le email.
Automatizzano relazioni, non solo contenuti. Creano percorsi di conversione, non solo post. E quando una piattaforma si blocca, la loro attività continua a generare risultati.
👉 Tre domande fondamentali:
- Se il tuo social principale scomparisse domani, quanti contatti potresti ancora raggiungere?
- Hai una lista segmentata pronta a essere attivata senza pubblicità?
- Hai un CRM o un sistema proprietario per gestire e nutrire la relazione?
Se la risposta è no, non hai un’azienda resiliente, il tuo pubblico è solo in affitto. Insomma, non possiedi davvero un business.
Convertire follower in contatti significa trasformare la visibilità in valore.
- Esporta i dati dei tuoi clienti ogni volta che ne hai la possibilità.
- Inizia subito a raccogliere indirizzi email da ogni canale disponibile: landing page, acquisti online, scontrini in negozio, iscrizioni agli eventi.
Canali Proprietari? L’email domina.
Chi cerca controllo, risultati e crescita sostenibile sceglie l’email.
I benchmark GetResponse del 2024 mostrano tassi medi di apertura del 35,7% e CTR al 3,4%.
Con le automazioni si arriva fino al 43% di apertura e 6% di clic. ROI? 36 dollari per ogni dollaro investito.
Nel frattempo, la reach organica su Instagram si aggira tra il 3-5%, TikTok è volubile e Facebook richiede budget per essere visibile. I social si basano su attenzione passeggera. L’email costruisce relazione e fiducia.
E non è solo teoria: ci sono i dati a confermarlo.
Sempre secondo l’indagine del 2025 condotta da GetResponse su 500 marketer americani, il 26,91% dei marketer considera l’email il canale numero uno per ritorno sull’investimento (ROI).
Ma c’è di più: il 37% afferma che è anche il canale su cui ha maggiore controllo.
Non si tratta solo di una preferenza. È la prova che l’email non è solo redditizia, è anche prevedibile.
Email marketing avanzato = Entrate intelligenti
L’email marketing non è solo un canale: è un sistema evoluto per generare ricavi prevedibili e scalabili. Quando è strutturato correttamente, diventa un asset strategico che lavora per te — ogni giorno, in modo personalizzato, automatizzato e misurabile.
Le leve che fanno la differenza:
● Segmentazione intelligente: messaggi su misura per micro-audience ad alta conversione.
● Trigger comportamentali: flussi attivati da click, acquisti, o navigazione sul sito.
● Personalizzazione scalabile: ogni email appare scritta per il singolo destinatario.
● Raccomandazioni dinamiche: offerte suggerite in tempo reale in base al comportamento.
● Carrelli abbandonati: ricavi recuperati automaticamente, senza effort aggiuntivo.
Deliverability ottimizzata: i messaggi arrivano dove devono arrivare — nella posta in arrivo.
Valuta il tuo attuale sistema:
● La tua lista cresce in modo costante e misurabile? Ovvero, stai ottenendo nuovi lead ogni giorno?
● Hai attivato campagne di nurturing basate su azioni reali dei tuoi utenti?
● Le offerte sono personalizzate in base ai segmenti o inviate in modo generico?
👉 Se anche una sola risposta è “no”, è il momento di trasformare il tuo email marketing in un motore full-funnel per la crescita. E ci teniamo a dirtelo, l’email marketing non è solo newsletter.
Email Marketing vs. altri canali digitali: chi vince sul ROI?
Quando si parla di ritorno sull’investimento, l’email marketing continua a essere uno degli strumenti più performanti e accessibili, soprattutto per le PMI.
Dove vale davvero la pena investire tempo, energie e risorse?
Partiamo con il confronto diretto con i social media:
Metrica | Email Marketing | Social Media |
---|---|---|
Proprietà (Ownership) | ✅ Possiedi la lista di contatti | ❌ La piattaforma possiede il pubblico |
Tasso di apertura medio | ~35% (fino al 43% con automazioni) | Reach: 2–5% dei follower (nei giorni buoni) |
CTR (Click-Through Rate) | ~3,4% (fino al 6%+ con automazioni) | Spesso <1% per post |
Controllo sulla conversione | ✅ Controllo totale con test A/B | ❌ Soggetto al bias degli algoritmi |
ROI sui ricavi | $36 per ogni $1 investito | Difficile da tracciare (principalmente per brand awareness) |
Longevità dei contenuti | ✅ Le campagne si accumulano nel tempo | ❌ I contenuti spariscono in 24–48 ore |
Segmentazione + Personalizzazione | ✅ Integrata nativamente | ❌ Contenuti uguali per tutti |
Deliverability | ✅ Arriva direttamente nella casella di posta | ❌ Dipende da algoritmi imprevedibili |
Analizziamo inoltre il ROI stimato per canale:
Canale | ROI Medio Stimato (per ogni € speso) | Note |
---|---|---|
Email Marketing | 36€ – 40€ | Fonte: GetResponse Email Marketing Benchmark 2024 |
Social Media Organico | 5€ – 8€ | Visibilità soggetta agli algoritmi |
Paid Social (Meta Ads) | 10€ – 16€ | CPM in crescita, forte concorrenza |
Google Ads (Search) | 12€ – 20€ | Elevato potenziale, ma budget-sensibile |
Programmatic Display | 2€ – 5€ | Basso impatto in assenza di retargeting efficace |
I dati non lasciano spazio a dubbi:
● L’email supera i social media in performance, scalabilità e capacità di costruire valore duraturo.
● Mentre i social si basano su attenzione passeggera e reach instabile, l’email costruisce fiducia, relazione e conversione.
L’email marketing non è solo più efficace. È sostenibile nel tempo.
Italia vs Europa: come si posiziona il ROI delle email?
Secondo il GetResponse Email Marketing Benchmark Report 2024, le PMI italiane ottengono performance competitive:
Area Geografica | Tasso di Apertura Medio | Tasso di Clic Medio | ROI Stimato |
Italia | 44,45% | 2,87% | ~32,3€/€ |
Europa | 43,21% | 3,55% | ~39,9€/€ |
USA | 40% | 4,11% | ~46,2€/€ |
Fonte: GetResponse Email Marketing Benchmarks 2024
Cosa significa per le PMI italiane?
Che l’email marketing resta uno strumento ad altissimo rendimento, anche in un contesto europeo e internazionale sempre più competitivo. Sebbene il ROI stimato in Italia (~32,3€/€) sia inferiore a quello medio europeo (~39,9€/€) e statunitense (~46,2€/€), le PMI italiane vantano un tasso di apertura tra i più alti del mercato. Questo indica un potenziale ancora non del tutto espresso in termini di conversione e valorizzazione post-click.
Per chi sceglie di investire oggi in piattaforme intuitive e automatizzate, esiste un ampio margine di crescita: migliorando segmentazione, copy e call-to-action, è possibile aumentare il tasso di clic e avvicinarsi ai benchmark internazionali – massimizzando i risultati senza incrementare i costi.
In sintesi: con strumenti accessibili e strategie mirate, le PMI italiane hanno l’opportunità concreta di trasformare un buon canale in un asset strategico ad altissima redditività.
Perché conviene alle PMI:
- Si lavora su canali propri, non a pagamento per impression.
- Il contenuto arriva davvero all’utente, non viene filtrato da un algoritmo.
- È possibile iniziare con meno di 50€/mese e nessuna competenza tecnica.
Consiglio Strategico #1: Progettare un funnel ibrido che scala davvero
Un funnel moderno ed efficace non si limita alla visibilità: punta alla conversione e alla continuità.
Funziona perché è ibrido: unisce la scoperta su canali ad alta esposizione con la costruzione di relazioni su asset proprietari.
Dalle scoperta alla conversione – Il Funnel ibrido
Tre fasi fondamentali:
1. Scoperta su canali in affitto
Instagram, TikTok, YouTube, podcast e PR attirano l’attenzione, ma non sono sotto il tuo controllo. Servono per farsi scoprire, non per fidelizzare.
2. Cattura su asset di proprietà
Lead magnet, landing page e opt-in trasformano l’attenzione in contatti reali. Inizia qui la relazione diretta e scalabile.
3. Conversione tramite email
Una volta acquisito il contatto, il nurturing avviene con automazioni, segmentazione e contenuti mirati. L’email è il motore di tutto il funnel.
Caso studio: GBG Hoops
Con oltre 100.000 follower su Instagram ma conversioni deboli, GBG Hoops (Greatness Breeds Greatness) ha trasformato l’engagement in un funnel proprietario usando GetResponse.
- Scoperta: contenuti virali su Instagram con reel, workout e video di mindset
- Acquisizione: usando risorse gratuite scaricabili (piani gratuiti)
- Nurturing: sequenze automatiche, storie, product loop
- Newsletter settimanali: per promuovere contenuti, caratteristiche, offerte
Risultati:
- Crescita: 7.000 iscritti, open rate 30–90%, CTR fino al 57%
- Impatto: vendite online, download app, partnership
Il Funnel ibrido in chiave enterprise
Anche su larga scala, l’approccio ibrido funziona. La chiave è l’orchestrazione basata su dati e personalizzazione:
1. Scoperta multicanale: eventi, podcast, CTV, paid
2. Acquisizione segmentata: landing page su misura
3. Nurturing su misura: flussi personalizzati per ruolo, settore, intent
4. Lead scoring + CRM: attivazione commerciale solo su lead pronti
5. Raccomandazioni dinamiche: AI e comportamento reale
6. Recupero vendite: carrelli abbandonati automatici
7. Misurazione integrata: customer journey completo
Per le grandi aziende, la domanda resta identica: possiedi davvero la relazione? Se no, stai pagando per affittare potenziali clienti che possono sparire da un momento all’altro.
Non serve più visibilità. Serve un sistema replicabile per trasformare attenzione in azione — uno schema che funzioni su qualsiasi canale e per qualsiasi segmento.
Prossimo passo operativo
Analizza il tuo funnel oggi stesso:
1. Dove stai generando attenzione?
2. Hai dei punti di cattura / form di raccolta contatti visibili e ottimizzati?
3. I tuoi flussi sono personalizzati, segmentati e tracciabili?
Se la risposta è incerta, puoi iniziare fin da subito e con poco: crea una nuova risorsa gratuita, collegala a un percorso automatizzato su GetResponse e rendila tua.
L’attenzione è un’opportunità. La proprietà è un vantaggio competitivo.
Cosa succede dopo l’iscrizione: dove inizia davvero la conversione
Molti vedono l’opt-in come traguardo. In realtà è solo l’inizio. Il valore si crea dopo, con flussi automatizzati, personalizzazione e azioni strategiche.
Step 1 – Il flusso di benvenuto che converte
L’email di benvenuto è il messaggio che otterrà il maggior numero di aperture. La tua sequenza di benvenuto non può e non deve essere generica: focalizzati su valore, identità, aspettative e inviti all’azione.
Caratteristiche di un flusso di benvenuto efficace:
- Oggetto chiaro
- Consegna immediata del contenuto, che sia di valore e gratuito (ovviamente!)
- Frequenza e tipo di comunicazioni: chiarisci subito le aspettative e temi per evitare future disiscrizioni
- Contestualizzazione del brand: chi sei, i tuoi valori, cosa fai e soprattutto perché lo fai
- Micro-azioni di coinvolgimento: rispondi, clicca, leggi – inizia subito a coinvolgere i tuoi iscritti.
Molti brand non pensano o non implementano la sequenza di benvenuto per timore o mancanza di tempo. Secondo il nostro sondaggio su 500 marketer USA:
· 34% ha paura di sembrare spam
· 20% non ha tempo
· 19% teme implicazioni legali
· 15% si blocca nella creazione contenuti
Tutti problemi risolvibili con strumenti di automazione, segmentazione e supporto nativo come quelli offerti da GetResponse.
Suggerimento operativo: fai A/B test sull’oggetto per aumentare le aperture, CTA e timing sono un moltiplicatore di risultati. Automatizzali.
Step 2 – Segmentazione intelligente = rilevanza immediata
Ogni iscritto ha un profilo, un’intenzione, un percorso. Trattarli tutti allo stesso modo è un errore strategico.
Segmentare non è una funzione: è un vantaggio competitivo.
Con GetResponse puoi taggare e filtrare i contatti per:
· Origine dell’iscrizione (es. webinar, social, landing page)
· Comportamenti (clic, tempo sul sito, acquisti)
· Ruolo, settore, fase del funnel
· Livello di coinvolgimento
Questo approccio consente di creare flussi altamente segmentati e personalizzati su larga scala, accompagnando il cliente in ogni fase del percorso: dalla scoperta del prodotto, all’acquisto, fino alla fidelizzazione.
Esempi pratici:
· Un candidato riceve contenuti di carriera
· Un HR manager vede solo case study B2B
· Un cliente VIP accede a offerte e contenuti in anteprima
Più la comunicazione è rilevante, più il valore per utente cresce.
Segmentazione → pertinenza → entrate.
Step 3 – Automazione comportamentale che genera ricavi
Automatizzare non significa inviare più email, ma fare le cose giuste al momento giusto.
Con GetResponse, i brand più evoluti:
· Suggeriscono prodotti in base alla navigazione
· Attivano flussi di re-engagement dopo l’inattività
· Innescano sequenze post-acquisto (upsell, recensioni, loyalty)
· Notificano il team sales al superamento di soglie MQL
Ogni azione dell’utente è un’opportunità per scalare.
Caso studio: Eveline Cosmetics
Marchio di bellezza con presenza in 80+ paesi, ha usato GetResponse MAX per scalare l’e-commerce.
Obiettivi:
· Aumentare valore carrello e conversioni
· Segmentare e personalizzare la comunicazione
· Automatizzare la complessità operativa
Strategia:
· Acquisizione lead via popup e newsletter
· Flussi di benvenuto segmentati (compleanno, promozioni)
· AI per raccomandazioni in base agli acquisti
· Recupero carrelli automatizzato
Risultati:
· $13.000 da una singola campagna
· ROI 7x in un mese
· “La miglior decisione di marketing dell’anno” — team Eveline
Caso studio: FloodGate Medical
Agenzia di recruitment MedTech con +80.000 contatti. Necessità: visibilità costante con un team ridotto.
Problemi iniziali:
· Deliverability bassa
· Tool obsoleti
· Nessuna automazione basata sul comportamento
Soluzioni attivate:
· Segmentazione tra candidati, clienti, partner
· Avvisi automatici e flussi di nurturing
· Newsletter mensile personalizzata
· Dashboard con metriche in tempo reale
Risultati:
· Tasso di apertura aumentato dal 25% al 40%
· Più coinvolgimento = più collocamenti
· Meno lavoro manuale, più controllo
Da ricordare: Automazione e segmentazione non sono tecnicismi, ma leve di redditività. Quando ben strutturati, i flussi email sono la parte più profittevole del funnel.
✅ Prossimo passo operativo
Controlla lo stato attuale del tuo sistema:
1. Hai un flusso di benvenuto attivo e ottimizzato?
2. Segmenti i tuoi utenti oltre “nuovo vs. vecchio”?
3. Usi il comportamento per attivare sequenze mirate?
Se anche una risposta è “no”, inizia oggi.
Automatizza un singolo flusso ad alto impatto.
Osserva il ROI crescere – in modo composto.
Tratta la casella di posta come una sala VIP
Perché nessuno cerca lo spam, ma solo valore
L’email non è un megafono, ma un accesso diretto. Se la tua strategia è ancora basata su invii massivi e generici, è il momento di evolvere. L’inbox è dove si costruiscono relazioni durature e ad alto valore.
Dalla lista email all’Inner Circle
I tuoi iscritti vogliono contenuti rilevanti, vantaggi esclusivi e motivi concreti per restare iscritti.
Per trasformare una lista in una community:
- Personalizza oltre il nome
- Offri contenuti utili e risolutivi
- Crea vantaggi unici, disponibili solo via email
Cosa fanno bene i grandi brand
I migliori brand trattano i clienti fedeli come veri privilegiati.
Esempi:
- Sephora: programma fedeltà con diversi livelli ed accessi anticipati
- Spotify: wrap-up annuali iper-personalizzati
- Chubbies: drop a sorpresa
- Morning Brew: contenuti esclusivi, feedback loop
Il segreto è: rilevanza + esclusività = fidelizzazione.
Come creare un’esperienza VIP (anche senza grandi budget)
Con GetResponse puoi replicare queste strategie, scalandole:
· Contenuti dinamici: cambiano in base a preferenze e comportamento
· Segmentazione profonda: spesa, origine, interesse, NPS
· Trigger comportamentali: attivazione in base a clic, aperture, eventi
· Test A/B continui: soggetti, CTA, tempistiche
· AI timing: invio nel momento più efficace per ogni contatto
Caso studio – POLAM FCU
Una credit union etnica ha trasformato la posta in arrivo in uno spazio di comunità grazie a:
– Eventi culturali e comunicazione bilingue
– Segmentazione per fuso orario
– Invii basati sul comportamento reale
Risultato:
Connessione autentica, coinvolgimento più alto, abbandono ridotto.
“Non è un’email. È un ponte tra noi e la nostra community.” — Jennifer Audette, POLAM FCU
Strategia di Livello Enterprise: Crea Livelli di Clienti
Per i brand di fascia enterprise, il concetto di “VIP” assume un significato più ampio e strutturato:
▶ Utilizza il lead scoring per segmentare i contatti in base al livello di engagement e al valore del cliente nel tempo
▶ Personalizza i contenuti in base al livello assegnato – ad esempio: Bronze, Silver, Gold, Platinum
▶ Crea esperienze esclusive riservate agli iscritti, come eventi virtuali, white paper o anteprime di prodotto
▶ Integra i dati del CRM per attivare flussi di nurturing basati sul ciclo contrattuale o sullo stato dei rinnovi
Vuoi aumentare la fidelizzazione?
Tratta la tua casella email come un’esperienza premium, come dovrebbe essere.
Takeaway chiave
La tua mailing list è una vera community ad alto valore. Gestiscila come un’area riservata, con accesso selezionato: i migliori iscritti resteranno con te più a lungo, acquisteranno di più e saranno meno inclini a disiscriversi.
Azione da mettere in pratica
Crea un’esperienza esclusiva per i tuoi utenti VIP già questa settimana.
Può essere un contenuto esclusivo, un download gratuito, l’accesso anticipato a un nuovo prodotto o un’offerta limitata.
Promuovila via email utilizzando oggetti e copy che comunicano esclusività, che non siano mai invasivi o promozionali.
Trasforma l’email in un motore di profitto prevedibile
È il momento di cambiare prospettiva: l’email non è solo uno strumento per fare awareness o engagement. Eppure, nonostante il suo potenziale, il 27% dei marketer dichiara di avere più difficoltà ad ottenere budget per l’email marketing rispetto a campagne a pagamento o social.
La verità è semplice:
Se la tua lista email non genera ROI in modo costante, il problema non è la lista, ma la strategia.
Fase 1 – Progetta per convertire, non solo per comunicare
I team di email marketing più performanti non si limitano a costruire un calendario di invii: progettano vere e proprie esperienze.
Ogni email è un tassello coerente di un percorso pensato per guidare l’utente, passo dopo passo.
Domande chiave da porsi:
- Quale segnale mi ha dato il contatto?
- In quale fase del suo percorso si trova?
- Qual è il prossimo micro-step che posso suggerire?
- Come posso offrirgli contesto, non solo contenuto?
👉 L’email, da sola, non basta. È l’esperienza a fare la differenza.
Fase 2 – Attiva automazioni basate sul comportamento
I marketer più evoluti usano i dati, non l’intuito.
Ecco come trasformare il traffico in casella di posta in fatturato reale:
- Recupero carrello abbandonato
Inviato entro pochi minuti, sfrutta urgenza, riprova sociale e personalizzazione per concludere la vendita. - Upsell post-acquisto
Proponi subito prodotti complementari o avvia un percorso di onboarding. Il momento è strategico: l’intento è alto. - Sequenze basate sull’engagement
Se un utente apre ma non clicca, attiva un flusso dinamico con contenuti di maggior valore. - Lead scoring + alert per il team vendite
Assegna punteggi alle azioni chiave. Al raggiungimento di una soglia, invia una notifica al reparto vendite o attiva un’offerta dedicata. - Raccomandazioni AI-powered
Con GetResponse puoi usare blocchi dinamici per suggerire prodotti basati sul comportamento d’acquisto, la categoria o il contenuto del carrello.
Queste non sono semplici automazioni: sono percorsi di profitto prevedibili e scalabili.
Dalla logica dell’invio singolo alla costruzione del buyer journey
Quando l’automazione è impostata correttamente, l’email marketing si trasforma nel tuo A-player invisibile:
- Sempre attivo
- Sempre orientato alla vendita
- Sempre in apprendimento
Cosa offrono piattaforme come GetResponse:
- Raccomandazioni personalizzate sui prodotti
- Flussi transazionali ottimizzati per la conversione
- Analisi in tempo reale basate sul comportamento
- Test A/B in ogni fase del funnel
- Tracciamento delle revenue integrato in ogni automazione
Tattica Avanzata: Micro-conversioni, Grandi Risultati
Non tutte le email devono spingere direttamente un prodotto.
Ma ogni email dovrebbe generare slancio nel percorso del cliente.
Le micro-conversioni sono azioni semplici ma strategiche, che costruiscono fiducia e aumentano l’intento d’acquisto nel tempo. Tra le più efficaci:
- Clic su un case study o una storia di successo
- Download di una guida pratica o di un contenuto utile
- Risposta a una richiesta di feedback o sondaggio
- Prenotazione di una call conoscitiva o una demo
- Visualizzazione di un walkthrough o video prodotto
Ogni punto di contatto ben progettato rafforza la relazione.
Quando arriverà il momento della proposta commerciale, la conversione sarà naturale e senza attriti.
Caso studio – FloodGate Medical
Da newsletter generiche a strategia full-funnel:
Strategia:
· Newsletter mensili mirate
· Flussi su misura per candidati e hiring manager
· Segmentazione approfondita per ruolo e seniority
· CTA personalizzate
Risultato:
Più lead qualificati, tempi di assunzione più brevi, ROI in crescita.
Automazioni Email che Generano ROI (Anche Mentre Dormi)
Impostale una volta. Ottimizzale regolarmente.
1. Flusso di Recupero Carrello Abbandonato
Trigger: aggiunta al carrello senza completamento dell’acquisto
Vendite recuperate: fino al 25–30% delle transazioni perse
💡 Urgenza, riprova sociale e reminder personalizzati fanno la differenza.
2. Flusso Post-Acquisto
Trigger: transazione completata
Incremento medio di fatturato: 10–15% grazie a sequenze di upsell
💡 Ottimale per proporre prodotti complementari o onboarding.
3. Flusso di Re-Engagement
Trigger: nessuna apertura negli ultimi 30 giorni
Tasso di riattivazione: tra 12–20% degli utenti inattivi
💡 Ideale per recuperare attenzione con nuovi contenuti o offerte mirate.
4. Flusso basato su Lead Scoring
Trigger: raggiungimento di una soglia di engagement
Tasso di conversione: 2–3 volte superiore rispetto al traffico freddo
💡 Attiva automaticamente offerte o notifiche al team vendite.
5. Flusso di CTA per Replay Webinar
Trigger: utente iscritto che non ha partecipato all’evento
Aumento del CTR: +40% rispetto ai follow-up generici
💡 Perfetto per riproporre valore e riattivare l’interesse.
KPI Enterprise da Monitorare Ogni Settimana
Per garantire performance ottimali, monitora con regolarità questi indicatori:
- Revenue per Email (RPE)
- Tasso di recupero del carrello abbandonato
- Tempo medio da lead a MQL
- Heatmap dell’engagement per segmento
- Tasso di vittoria nei test A/B (oggetto + CTA)
- Impatto attribuzionale cross-canale
Azione Consigliata: Verifica e Ottimizza le Tue Automazioni
Fai un’analisi delle automazioni attualmente attive.
Se non stai ancora utilizzando trigger basati sul comportamento o sulla fase del funnel, è il momento di iniziare.
Da dove partire:
- Scegli una singola azione ad alta intenzione (es. aggiunta al carrello, clic su una CTA, iscrizione a una lista).
- Costruisci attorno a questa azione una prima automazione orientata alla vendita.
- Associa un’offerta chiara e tracciabile.
- Monitora attentamente l’impatto in termini di aperture, clic e conversioni.
Anche una sola automazione ben progettata può fare la differenza nel trasformare traffico passivo in revenue attiva.
Considerazioni finali: stai costruendo su fondamenta solide?
Social media e ads servono per farsi notare. Ma non per fidelizzare.
Se il tuo business si ferma ogni volta che cambia un algoritmo o si blocca un account, stai costruendo su terreno instabile. La vera crescita nasce da ciò che puoi controllare: i tuoi asset proprietari.
Fai il tuo audit: possiedi davvero il tuo canale?
Poniti tre domande chiave:
- Hai il pieno controllo sul/i canale/i che genera il tuo fatturato?
- Puoi contattare direttamente i tuoi clienti più importanti?
- La tua pipeline sopravviverebbe alla chiusura improvvisa di Instagram o TikTok?
Se anche una risposta è “non lo so”, è tempo di ripensare le fondamenta della tua strategia.
La base della crescita scalabile
I brand resilienti non dipendono da piattaforme esterne. Si fondano su asset misurabili, ottimizzabili, proprietari:
- ✅ Sito web ottimizzato per mobile
- ✅ Lead magnet efficaci
- ✅ Liste email in costante espansione
- ✅ Flussi automatizzati ben progettati
- ✅ Segmentazione + personalizzazione evoluta
- ✅ Contenuti esclusivi distribuiti via email
- ✅ Funnel con ROI tracciabile
Questi sono gli asset che crescono nel tempo e non spariscono con un aggiornamento dell’algoritmo.
Canali di proprietà vs canali in affitto
Fai un test pratico. Dove si concentra la tua strategia?
Canale / Tattica | Di proprietà | In affitto |
Sito web / Blog | ✅ | |
Lista email / CRM | ✅ | |
Facebook / Instagram / TikTok | ✅ | |
YouTube / Podcast | ✅ | |
Pubblicità a pagamento (Meta, Google) | ✅ | |
Landing page con acquisizione email | ✅ | |
Recensioni di prodotto o servizio | ✅ | ✅ |
Lista affiliati / rete partner | ✅ |
Più spunte nella colonna “Di proprietà”, più solide sono le tue fondamenta.
Più dipendenza dalla colonna “In affitto”, maggiore il rischio operativo.
Non ti serve un altro reel virale.
Ti serve una lista attiva, un sistema stabile, una strategia sostenibile.
Le aziende che cresceranno nel prossimo decennio saranno quelle che:
- Trattano la casella email come un canale VIP, non come una discarica di promo
- Convertono traffico in fiducia, non solo in visualizzazioni
- Capiscono che proprietà = libertà = redditività
È il momento di smettere di affittare. E iniziare a costruire.
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